Sopravvisse perché ciò che vide quella notte, quella cosa, quella straordinaria cosa venuta anch'essa dall'altra sponda del reale, quella cosa sublime e bella era la più bella e sublime immagine che mai gli fosse stato concesso di vedere in tutta la sua vita. E quell'immagine non poté più dimenticarla."
È il momento di diventare poeti. Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette parole. Un haiku. Un mattino, ci si sveglia. È il momento di ritirasi dal mondo, per meglio sbalordirsene. Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.