La cosa più difficile è avanzare senza cadere

venerdì 3 febbraio 2012

"Yuko trovò riparo sotto lo strapiombo di una rupe, al riparo dal vento, e lì, intirizzito dal freddo, allo stremo delle forze, solo nel folto delle tenebre, solo nella profondità della neve, solo nella vertigine della solitudine, solo nel suo silenzio, laddove avrebbe potuto morire cento volte di freddo, di fame, di fatica, di delusione e di stanchezza, sopravvisse.
Sopravvisse perché ciò che vide quella notte, quella cosa, quella straordinaria cosa venuta anch'essa dall'altra sponda del reale, quella cosa sublime e bella era la più bella e sublime immagine che mai gli fosse stato concesso di vedere in tutta la sua vita. E quell'immagine non poté più dimenticarla."

È il momento di diventare poeti. Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette parole. Un haiku. Un mattino, ci si sveglia. È il momento di ritirasi dal mondo, per meglio sbalordirsene. Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.

1 commenti:

Jacqueline ha detto...

diceva il saggio: "cadele non è pelicoloso né disonolevole; ma non lialzalsi è tutte e due le cose!"
in realtà lo disse tale Konrad Adenauer, ma fa lo stesso! :)

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