Basta un istante. Forse.

mercoledì 17 novembre 2010



"Scivolano via le giornate, come parole di una liturgia antica. Scompigliate dall’immaginazione e riordinate dal fedele compasso della quotidianità".Tuttavia capita spesso quel momento in cui ti fermi, in cui il mondo si riduce a te stesso. Il momento in cui ti guardi e sorridi, il momento in cui rimbombano vecchie immagini sfocate o parole che avevano un nome che non ti appartengono più. A volte sorrisi. A volte lacrime. Gioia, malinconia, nostalgia. Rimpianto. Ci sono giorni in cui ti fermi e raccogli i frammenti del pensiero, lasciati scivolare via, trascinati e mescolati, come nuvole bizzarre nel frizzante vento autunnale.

Ci sono giorni in cui mi siedo sulla poltrona e guardo fuori, la valle di notte. Nero. Solo tanti piccoli puntini luminosi e il riflesso traslucido del mio volto sul vetro. Lo guardo, mi vedo. E in quell’istante penso: sono tornato, e l’ho ritrovato il mio cuore. Forse.

Che il cuore è fragile, si sa. Fragile e di carta. Nella tempesta delle emozioni se lo lasci volare via lo perdi di vista. E basta un attimo che non lo riconosci più. E’ il pulviscolo che danza nell’aria nel chiarore di un raggio di sole. L’aria fredda sul naso. L’odore dei comignoli nel vento che annunciano l’Inverno. Le foglie gialle che muoiono a terra. Il cielo cangiante che sa stupire con giochi di nuvole dalle forme più strane. Ma non lo vedi perché lo hai perso di vista. Non lo riconosci, perché l’hai cacciato, l’hai lasciato fuggire. Il tuo cuore.

Poi.

Poi ti capita di cercarlo. Di volerlo indietro. Allora scavi a fondo, ma non sai da dove cominciare perché non lo vedi più. Lo cerchi nei fogli di giornale, nelle ceneri di un fuoco che un tempo palpitava, nelle sigarette spente, nel fango o nella polvere che si è posata sui sogni infranti. Ma non lo trovi. Perché non lo vedi.

Poi.

Poi capita che torna. All’improvviso. Con prepotenza. E ti rendi conto che bastava solo guardare verso ciò che vive, brilla e danza. E quando torna riempie un vuoto che avevi riempito con fogli, polvere o fango.

Poi.

Poi, quando il cuore è tornato sorridi al freddo, al cielo e ai comignoli… Perché chissà quanti cuori cacciati si nascondono lì…

Forse.


Björk - Desired Constellation

 
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