Human or dancer

domenica 1 agosto 2010

E’ tardi. Nel buio preferisco scrivere su uno sfondo nero, piuttosto che nero su bianco. La pagina bianca mi spaventa a volte perché devo assicurarmi di saperla riempire, darle un senso e un tono per arrivare alla sua fine. Mentre il nero, sebbene anch’esso non sia un colore, possiede da solo un proprio completamento, riesco a vederci attraverso anche se apparentemente non c’è nulla, oppure mi piace semplicemente immaginare che ci sia qualcosa, che sia tutto lì già scritto, e che mi serve solo un po’ di luce, che arriverà da lontano, lentamente, poca alla volta, per schiarire il buio e sfumare l’oblio. Eppure mi sento come di fronte ad un foglio bianco, turbato perché non riesco a vederci nulla, ma felice, e sorrido rileggendo ciò che è già stato scritto, poche righe è vero, che forse raccontano l’inizio di qualcosa, oppure resteranno sparse e sporadiche, evocando immagini e momenti, come un libro illustrato da portare nel cuore. Di fronte a una nuova prospettiva non so se essere felice o preoccupato, devo darmi tempo, e aspettare che si spenga la brace che ho dentro, aspettare che diventi cenere, e che renda fertile il terreno su cui potrò sentirmi sicuro di coltivare un fiore. Devo vivere, vivere più da umano che da ballerino, senza aver paura che una porta aperta possa sbattere e chiudersi da un momento all’altro, vivere senza aver paura di cambiare i passi prefissati da regole certe, improvvisando coreografie che erano già state stabilite. Ho capito che le ansie e le angosce per quello che mi riserva il futuro mi accompagneranno sempre, per tutta la vita, per questo avrò i miei momenti bui, le mie allegrie improvvise, ballerò, canterò, oppure piangerò abbracciato ad un cuscino pensando alle cose che sono cambiate e che non torneranno più, anche se poi ne arriveranno di nuove a farmi sorridere un’altra volta. Non mi resta che accettare la vita nel modo più giusto, come un’altalena fatta di emozioni, dalla quale nessuno ha la fretta di scendere; per questo mi dondolo ancora un po’, sospeso a mezz’aria, e aspetto che finisca l’illusione di un’estate che non so quando arriva, quando parte. Se riparte.


Human - The Killers
 
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